L'ASL chiude la piscina Scandone

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COMUNICATO UFFICIALE A.S.D. NUOTO 2000 A SEGUITO DELLA CHIUSURA DELLA PISCINA “F. SCANDONE” DA PARTE DELL’AUTORITÀ SANITARIA

Ci risiamo! Come da tradizione anche quest’anno è arrivata la stangata dell’ASL Napoli 1, che a seguito di una denuncia dei NAS, a valle dei controlli fatti nella giornata di lunedì, ha imposto la chiusura immediata della piscina Scandone a tempo indeterminato e quindi fino a quando non saranno portate a termine tutte le procedure necessarie, con i relativi controlli, per restituire alla città l’impianto natatorio più importante a disposizione. Questa situazione è un danno gravissimo per tutti, atleti e società, che con sacrifici enormi stanno ancora provando ad arginare le perdite causate dall’attuale pandemia che di fatto ha ridotto notevolmente l’attività di tutte le società, con parziale eccezione per quella agonistica e comunque con la messa a bilancio di spese straordinarie per la gestione dell’emergenza covid relativamente alla partecipazione e all’allestimento delle competizioni. In questo modo si rischia di mettere a repentaglio tutti gli sforzi fatti da società e atleti arrivati ad un passo dal raggiungimento dei propri obiettivi sportivi. I nuotatori sono in piena preparazione dei campionati assoluti e giovanili estivi, i pallanuotisti stanno affrontando le ultime battute di una regular season o addirittura hanno in programma partite di play-off o play-out per raggiungere ad un’ambita promozione o una miracolosa salvezza. È arrivato il momento di alzare la voce una volta per tutte contro chi puntualmente da anni e ogni anno ci mette in questa vergognosa situazione. La chiusura della piscina Scandone, per disposizione dell’Autorità Sanitaria, è diventata ormai un’abitudine tanto cattiva quanto ridicola, soprattutto se parliamo di un impianto rimesso a nuovo nel 2019 per le Universiadi e che di fatto ha poco più di un anno di effettiva attività pubblica senza, tra l’altro, lavorare mai a pieno regime. Bisogna dire basta a questo scempio perpetrato dalle istituzioni che non sono all’altezza di gestire un impianto così importante. In tutti questi anni sono state le stesse società concessionarie, in molte occasioni, a dover provvedere autonomamente a lavori di manutenzione ordinaria a fronte di un canone di concessione che rende la piscina Scandone un impianto di lusso, ben lontano dall’idea di impianto comunale e quindi pubblico. Si ritiene altresì doveroso sottolineare come sia importante che la gestione della piscina Scandone continui a essere a carico del comune di Napoli, perché dovrà essere sempre un bene dei cittadini e finché  sarà possibile evitare di gestirla attraverso pochi privati, ma è altrettanto vero che al momento un manipolo di pochi delle istituzioni ha reso un gravissimo danno a tutti. L’avvicendamento al municipio è ormai imminente, l’auspicio nostro e forse di tutti quelli che vivono grazie alle attività sportive natatorie, è che chiunque si ritrovi a dover gestire i nostri impianti abbia idee chiare e persone valide per salvaguardare un patrimonio unico.

Napoli 23/06/2021

 

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